Page 13 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 75-2019
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Roma, Museo Nazionale Romano                                           Collezione di Vittorio Emanuele III

             Bollettino di Numismatica, Materiali 75 (2019)                                M. Chimienti - G. B. Vigna




                                               Capitoli dell’Uffizio del Zecchiere

                1 .  Non possa il Zecchiere battere e cuniare sorte alcuna di monete d’oro, d’argento o
                    di rame se non con ordine degli Ill.mi ed Ecc.si Sig.ri Assunti alla Zecca, secondo la
                    facoltà che ne otterranno di mano in mano dall’Ill.mo ed Ecc.so Reggimento […] e
                    con gli impronti che gli saranno ordinati da’ S.ri Assunti sopra la Zecca, e dall’E.mo
                    Legato.
                2 .  Sia tenuto il Zecchiere abitare nel Palazzo fabbricato a tale effetto ed esercitare detto
                    Uffizio e Magistero nelle stanze d’abbasso e non altrove, né possa sublocare parte alcu-
                    na di detto Palazzo.
                3 .  Non potrà far cuniare moneta in Zecca se non di giorno, e cioè dalla Messa di Santo
                    Pietro infino all’Ave Maria […].
                4 .  Sia obbligato il Zecchiere a tutta sua spesa, rischio, cali, danno ed interesse far battere
                    fedelmente gli ori, argenti o rame che dall’Assunteria di Zecca fossero al medesimo
                    consegnati […] eccetto però la spesa di pagare li due Assaggiatori, il Mastro ed il Cu-
                    stode de’ Cunei, quali secondo il solito si dovranno pagare dalla Comune di Bologna
                    […], restando il medesimo Zecchiere in libertà sua di concordare e regolare le spese e
                    mercede degli altri operaj […].
                5 .  Si assegnano per sua provvisione Lire 12 di quattrini ogni mese, da pagarsegli se-
                    condo il solito, dalla Camera di Bologna, e per le spese, cali, fatture, ed altre cause
                    suddette li cinque ottavi per cento di tutta la moneta d’oro che cunierà; l’uno e tre
                    quarti di tutta la moneta d’argento, compresi anche i mezzi paoli, benchè si cunjno
                    di sole oncie dieci di bontà; e il tre per cento di tutta la moneta di lega d’argento della
                    bontà di oncie due e denari dieciotto, come si è praticato nelle vistose battute fatte
                    in questi ultimi anni in occasione del generale ritiro delle monete; e tali provvisioni,
                    come quella, che si credono conformi a quanto pratica le Zecca di Roma, riservan-
                    dosi di moderarle e riformarle quando l’equità e la giustizia o nuove istruzioni che
                    si avessero, il consiglieranno.
                6 .  Tutte le monete d’oro, d’argento o di lega che batterà dovranno essere alla lega,
                    bontà e peso di quelle rispettivamente che si battono nella Zecca di Roma, a riser-
                    va de’ mezzi paoli che si è avuto da Roma la facoltà di fabbricare di bontà Oncie
                    dieci di fino a differenza di quelli di Roma, che sono di Oncie undici, purché col
                    loro maggior peso compensino il difetto di bontà; e ciò tutto inesivamente [in modo
                    corrispondente, N .d .A .] a quanto venne prescritto dall’Ill.mo ed Ecc.so Reggimento
                    con Senato Consulto dei 9 dicembre 1774, e come fu per legge universale di Roma
                    ordinato, e pubblicato per gli Editti dell’E.mo Camerlengo del 1777 e 1778, e come
                    fu messo in pratica nelle battute ultimamente fatte in occasione del ritiro generale
                    delle monete e cioè li zecchini d’oro di bontà Denari 24 e in numero di 99 per ogni
                    Libbra Romana, che corrisponde a Oncie 11¼ di Bologna; le doppie da L. 15 d’oro,
                    di bontà Denari 22 e in numero di 62 per ogni Libbra Romana, e le mezze doppie
                    a proporzione; li scudi da paoli 10 d’argento di bontà Oncie 11, e in numero di 13
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                    per ogni Libbra, Ott. 4, Car. 16.1, di Bologna  e così li mezzi scudi, testoni da paoli
                    3, piastre da paoli 2, tutte della bontà di Oncie 11, e nel peso e numero a propor-
                    zione dello scudo; li mezzi paoli della bontà di Oncie 10, e in numero di 249 per
                    ogni libbra di Bologna, e le baiocchelle o murajole della bontà di Oncie 2.18 e nel
                    numero di 104 per ogni Libbra di Bologna per le murajole da bolognini 4, e di 208
                    quelle da bolognini 2 […].

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