Page 15 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 75-2019
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Roma, Museo Nazionale Romano                                           Collezione di Vittorio Emanuele III

             Bollettino di Numismatica, Materiali 75 (2019)                                M. Chimienti - G. B. Vigna




             Pubblico Computista, che ho dovuto concorrere per convenienza, giacché lo studio delle monete egli è per me un delitto
             di lesa Maestà presso molti, specialmente per aver avuto mano nel sistema monetario fatto per tutto lo stato nell’anno
             scorso, così mi sono procurato l’odio quasi universale; ciò nonostante venuto allo scrutinio della sudetta carica nello
             scorso mese fui graziato a fronte di cinque altri soggetti di maggior merito per benignità dell’Eccelso Reggimento. Così
             sono restato confuso, specialmente per non aver abilità da coprire una tale carica. Io vedo già che un tale impegno
             interromperà il corso de’ miei studi, tuttavolta passato qualche mese, spero di potervi applicare, giacché mi serve di di-
             vertimento (Chimienti 2011, p . 19) .
             11    Chimienti 2011, p . 20 .
             12    Parte delle notizie qui esposte sono apprese da Chimienti, CaSSanelli 2015, pp . 199-220 .
             13    Chimienti ViGna 2023, pp . 13-14 .
             14    ASB, AZ, AT, vol . 6, 02/12/1775: […] Introdotto Filippo Balugani. In seguito degli ordini avuti di preparare un conio
             per la battuta di scudi, fece vedere la prova di moneta uscita dal conio ch’egli pensa di impiegare per tale battuta. E
             nello stesso tempo informò che avendo prima fabbricati due altri conj di maggiore profondità non gli era riuscito di
             estrarre la moneta rilevata e piena se non col riscaldarla dopo avere avuto un colpo sotto al conio, il che lo fece deter-
             minare a fare questo terzo conio di minore profondità. Dal quale senz’altro sussidio, e col solito colpo si ricavava la
             moneta sopra presentata benché con non molto rilievo non essendo il conio profondo, e facendo vedere le altre monete
             ricavate col suddetto sussidio dagli altri due conj ben impresse e rilevate per tutto ne deduceva che il torchio del Lelli (di
             cui conviene servirsi per esser l’altro solito logoro, e non usabile) e forse anche questo non avesse sufficiente forza per
             comprimere abbastanza ed a primo colpo la lastra giacché l’esperimento di riuscir bene la moneta diminuita la resi-
             stenza col riscaldarla faceva vedere che il conio non aveva difetto quanto al dar l’impressione, ma piuttosto mancare
             di forza l’ordegno che la comprime. Ciò inteso, essendo però riuscita sufficientemente la moneta di quest’ultimo conio,
             né dovendosi impiegare il brigoso ripiego ed aiuto di riscaldare le monete dopo battute la prima volta. Si adopri questo
             conio, e si provveda sollecitamente alla battuta .
             15    ASB, AZ, AT, vol . 6, 14/12/1775: […] Fatti fare da suddetti SS a ciò deputati come alla passata congregazione i soliti
             saggi delle monete scudi battuti e presentati a detti SS per libre 62 d’argento e fatto rilevare il dovuto peso di ciascheduna
             delle dette monete, e ritrovatosi essere della dovuta bontà e peso diedero licenza di estrarle consegnandole al proprieta-
             rio dell’argento. E siccome se ne trovò una porzione di informi e non bene riuscite, non però ricusabili, fu ordinato al
             zecchiere di pregare detto sig. proprietario di non volerle mettere per ora alla luce onde non tolgano il merito alle altre
             in disdoro della zecca e del maestro de conj finché non siano sopite le presenti vertenze .
             16    E cioè la stessa impronta di rovescio della Sede Vacante 1775; la moneta è verosimilmente da attribuire a Petronio
             Tadolini .
             17    Si tratta di una moneta estremamente rara, i cui conii furono molto probabilmente composti dal Balugani .
             18    Il conio del rovescio appare composto con un punzone parziale del Tadolini e una diversa incisione della città di
             Bologna .  È opera, come detto, di Filippo Balugani .
             19    A Bologna il termine piastra indicava la lira da 20 bolognini .
             20    Chimienti, CaSSanelli 2015, p . 219 .
             21    ASB, AZ, AT, vol . 8, 25/06/1777: […] Su tal proposito riferì esso sig. Sen. essergli stato comunicato da mons. vicelegato
             un ordine che a lui era recentemente venuto da Roma, e precisamente dall’Eminentissimo Camerlengo, come soprin-
             tendente delle zecche, con il quale si voleva assolutamente che tutta la moneta logora e stronzata fosse richiamata alla
             publica zecca a peso di marco, così volendosi praticare anche in Roma onde le due zecche di Roma e di Bologna fossero
             quelle che ricevessero tutta la moneta logora, e stronzata dello Stato Ecclesiastico, qual ordine egli però aveva creduto di
             sospendere, e rispondendo all’Em.mo Camerlengo quanto questa provvidenza potesse recare di svantaggio alla nostra
             città, ma che egli non si assicurava che le sue riflessioni potessero essere ricevute, e che il predetto ordine non gli fosse
             novamente intimato .
             22    Chimienti 2008, p . 146 e ss .
             23    Giannantonj 1998, pp . 89-97 .
             24    maraGi 1988, pp . 139-145 .
             25    Giannantonj 1998, pp . 97-105 .
             26    I quattrini, e più tardi i baiocchi e mezzi baiocchi, furono coniati per lo più su tondelli forniti da ditte viennesi .
             ASB, AZ, AT, vol . 8, 27/03/1778: Che quanto ai quattrinelli, esso sig. Card. Legato ne aspetta già dalla Marca, ma che
             però potrebbe prepararsi pasta per batterne anche qui secondo le facoltà che ne dà l’E.mo Camerlengo [ . . .] . ASB, AZ, AT,
             vol . 8, 13/04/1780: [ . . .] dovendosi battere moneta di rame pregato il sig. sen. Barbazzi di esaminare cosa sia meglio torni
             a conto per la materia, che sarà necessaria, se di provvedere i tondini da Vienna, o se provvedere le lastre per tagliarle
             poi in questa zecca . ASB, AZ, AT, vol . 8, 20/6/1780: [ . . .] ordinasse 4 mila scudi di tondini di rame a Vienna, metà per
             battere baiocchi, metà mezzi baiocchi avendo fatto fare qui i campioni, che corrispondessero esattamente al peso che
             debbono riuscire dette monete .

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